Tra le famiglie che sono fuggite dal Nagorno-Karabakh ci sono 30mila bambini: ma le loro condizioni di salute preoccupano.
L’Unicef lancia l’allarme sulla fuga di circa 100mila profughi armeni da Nagorno-Karabakh. Di questi, il 30% sono bambini: si tratta di numeri enormi che l’Armenia fa fatica a gestire. L’agenzia delle Nazioni Unite sta inviando aiuti umanitari per garantire supporto alle famiglie che ne necessitano.
I bambini arrivano denutriti
Dopo l’operazione militare del mese scorso, l’Azerbaigian ha perso il controllo della regione di Nagorno-Karabakh. L’evento ha provocato la dispersione dell’80% degli armeni, che sono fuggite portando con sé anche i propri figli.
Come riporta Euronews, gli itinerari possibili da percorrere però sono stati ardui per i rifugiati: l’unica strada accessibile fino all’Armenia nei mesi scorsi è stata chiusa, e ciò ha lasciato le famiglie con scarse quantità di cibo.
Molti bambini sono giunti infatti in situazioni critiche, accusando condizioni di malnutrizione. La traversata, inoltre, è stata particolarmente lunga per molti fuggitivi, che hanno proseguito verso sentieri nelle foreste per evitare i droni azeri che pattugliavano l’area.
Sebbene le autorità di Baku si siano impegnate a rispettare i diritti degli armeni del Nagorno-Karabakh, molti temono rappresaglie dopo un conflitto che è durato tre decenni.